ovvero quando le proprie sicurezze vacillano.
ci sono paure e sensi di colpa e occhi e lacrime e cose che non si riescono a dire.
doveva andare per forza così: quest’argine malandato è facilmente cedevole alle pressioni insistenti che vengono da dentro.
è il risultato dello sforzo continuo teso a costruire esclusivamente immagini di superficie, degli innumerevoli bocconi amari costretti ad ingoiare per amore altrui.
ma quando il palcoscenico si rivela solo come uno squallido teatrino di marionette, che cosa resta da fare? togliere il dito dal buco e lasciare che la crepa straripi o passare una mano di stucco e continuare a sorridere?
ho bisogno di forza, di coraggio, di speranza.
maschere nude, ovvero quando le proprie sicurezze vacillano.
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