Diceva Seneca che chi si adatta bene alla povertà è ricco.
Lo sa bene Jonas Bendiksen, un giovane ed emergente fotografo norvegese, il quale, con sorprendente naturalezza e occhio critico, è riuscito a filtrare attraverso l’obiettivo della sua lente la miseria di alcune aree dell’ex Unione Sovietica, eredità di quel disfacimento che ancora oggi tormenta quelle regioni.
Dopo cinque anni trascorsi tra il degrado e l’abbandono di quegli stati satellite di un impero ormai degenerato, Bendiksen ha finalmente pubblicato Satellites una raccolta di bellissime e, nello stesso tempo, angoscianti fotografie.
[Per chi fosse interessato (oltre ad avere la possibilità di recarvisi) dal 21 luglio e fino all’8 ottobre 2006 presso il Jewish Historical Museum, Bendiksen presenta il suo lavoro in un’esibizione composta da oltre 100 foto, ritratti della vita in quelle remote e poco conosciute aree dell’ex Unione Sovietica.]
Questi sono alcuni scatti presenti nella collezione.

Russia, territorio dell’Altai. Dei ragazzi che collezionano gli scarti di razzi schiantati, circondati da centinaia di farfalle bianche. Gli ambientalisti temono per il futuro della regione a causa del combustibile tossico rilasciato dai razzi.

Autobus che trasporta pendolari di una fabbrica in una fredda mattina d’inverno. Transdniester è una repubblica separatista all’interno di Moldova. Benchè non sia riconosciuta dalla comunità internazionale sin dalla sua indipendenza avvenuta agli inizi degli anni ’90, i suoi abitanti hanno acquisito propri passaporti, un proprio esercito, un servizio di dogana, una propria valuta, una costituzione e un presidente. Ma il paese fantasma è anche accusato di essere un fronte per il crimine organizzato.

ABKHAZIA. Sukhum. Una ragazza cammina sopra una pozzanghera circondata da edifici danneggiati. Abkhazia è un paese non riconosciuto situato su una ricca distesa di costa di Mare Nero.

Nagorno-Karabak, 2005. Oggi raggiungibile solo dall’Armenia, non gode di un riconoscimento ufficiale e la quasi totalità del territorio ed alcune delle zone circostanti sono state minate.

Nagorno-Karabak, 2005.

RUSSIA. Birobidzhan, la regione autonoma ebraica. La prima patria ebraica di tempo moderno, creata 20 anni prima dell’Israele, situata nella parte più orientale della Siberia. Persone che attendono l’autobus in una ghiaciale mattina d’inverno, dove la temperatura raggiunge spesso i 40 gradi sotto zero.
Copyright : © Jonas Bendiksen / Magnum Photos
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